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Se ti fanno male le ginocchia mentre ti alleni...

Il dolore alle ginocchia è molto frequente negli atleti, sia professionisti che negli amatori. La gonalgia può manifestarsi per i più svariati motivi ma, nello sportivo, una delle patologie più frequenti è il dolore anteriore al ginocchio, meglio definito come sindrome femoro-rotulea. Questa condizione colpisce fino ad un quinto degli atleti, il 70% dei quali ha tra i 16 e i 25 anni. Il dolore sopraggiunge in svariate attività, ad esempio facendo le scale o piegandosi per prendere qualcosa a terra e si localizza proprio nella zona anteriore del ginocchio attorno alla rotula, spesso sotto quest’ultima.

Data l’elevata frequenza con cui si manifesta questa condizione, risulta fondamentale cercare di capirne le cause e soprattutto quali possono essere i metodi di trattamento più efficaci. È comunque necessaria una valutazione da parte di un professionista per delineare una diagnosi, ma in questo articolo cercheremo di fornire delle indicazioni generali che possono aiutarvi a ridurre il dolore migliorando la sintomatologia.

Prevenzione

Vi sono pochi fattori di rischio modificabili su cui si può intervenire nella prevenzione del dolore femoro-rotuleo. Il principale è la debolezza del quadricipite sulla quale possiamo tempestivamente intervenire. Un altro metodo di prevenzione su cui però vi è ancora dibattito, sembra essere l’utilizzo di ortesi e scarpe confezionate su misura per il piede dell’atleta. Attualmente però, non vi sono ancora evidenze a riguardo di questo metodo di prevenzione. Altri metodi di prevenzione efficaci sembrano essere l’educazione degli atleti rispetto al dolore stesso e alle patologie più frequenti del loro sport. Infine, la corretta esecuzione degli esercizi durante l’allenamento sembra permettere di essere meno soggetti a questo tipo di dolore.

Principi di trattamento

Nella maggior parte dei casi è necessario lavorare sulla mobilità di ginocchio ma non solo. Si è visto che una buona mobilità dell’anca può influenzare positivamente questa condizione e per questo motivo una delle metodiche che vedremo sarà lo stretching. In secondo luogo bisognerà lavorare sul rinforzo muscolare dei muscoli coinvolti nei movimenti di queste due articolazioni, per cui tratteremo l’allenamento improntato sulla forza. Per ultimo, ma non per importanza, bisogna migliorare la biomeccanica e il controllo neuromuscolare: a tal proposito bisogna fare affidamento ad un esperto del settore.

Stretching

Lo stretching del quadricipite, del gastrocnemio e della banda ileo-tibiale sembra essere il trattamento ottimale per acquisire un miglioramento del dolore e tornare ad uno stato di salute. Infatti, l’accorciamento del gastrocnemio, degli ischio-crurali e della banda ileotibiale può determinare delle forze di reazione sulla rotula durante l’estensione del ginocchio, così come il quadricipite può causarle in flessione. È proprio quest’ultimo muscolo il più coinvolto nel dolore anteriore del ginocchio e quindi sarà il muscolo target sia dello stretching che del rinforzo muscolare. Agire sul quadricipite porta ad un miglioramento dei sintomi in circa il 60% degli atleti. Consigliamo quindi di dedicare almeno un quarto d’ora allo stretching statico di questi gruppi dopo gli esercizi di rinforzo muscolare. Un punto da tenere in considerazione è la durata di messa in tensione del muscolo e dei tendini, che non deve essere inferiore al minuto: i risultati migliori si ottengono infatti con uno stretching statico prolungato, senza movimenti e mantenendo la posizione per svariate decine di secondi, specialmente per muscoli grandi come il quadricipite. La progressione sarà un fattore determinante per la buona riuscita dello stretching, cercando quindi di aumentare la quantità di movimento sia all’interno della seduta che da una seduta all’altra, andando quindi a guadagnare mobilità di volta in volta.

Rinforzo muscolare

Il rinforzo muscolare dovrà basarsi sia sui muscoli dell’anca, sia su quelli del ginocchio. Sembra infatti che questo tipo di approccio sia molto più efficace piuttosto che basarsi sul rinforzo dei soli muscoli del ginocchio. Il dolore diminuirà e i risultati ottenuti si manterranno anche dopo il periodo di trattamento. Gli interventi saranno mirati quindi su esercizi come l’estensione del ginocchio, gli squat, la cyclette, la contrazione isometrica del quadricipite, l’elevazione dell’arto inferiore a ginocchio esteso, la leg press e gli step. È raccomandato un programma di questi esercizi giornalieri in progressione, includendo dalle due alle quattro serie, per dieci o più ripetizioni, in un periodo che va dalle sei settimane o più. Altri studi suggeriscono che dopo questo primo periodo, svolgere esercizi a maggiore intensità, permette di ottenere miglioramenti significativi a distanza di un anno rispetto ad un programma con solo bassa intensità. Nei soggetti con marcata debolezza del quadricipite sembrano più efficaci esercizi che simulano l’attività funzionale, quindi con solo il proprio peso corporeo e più dinamici. Associare dell’attività dinamica come la corsa o i salti all’esercizio di rinforzo, può portare ad ulteriori benefici. La linea guida fondamentale per tutte queste indicazioni rimane comunque la progressione: è fondamentale progredire gradualmente con gli stimoli e l’intensità degli esercizi, nel rispetto del dolore e senza sforzare l’articolazione più del necessario. Bisognerà quindi aumentare i carichi solo quando il corpo e i sintomi lo permetteranno. Un eccessivo stress non farà altro che peggiorare la situazione rendendo più difficoltoso il recupero e il ritorno allo sport.

Dal punto di vista dell'integrazione alimentare consigliamo:

  Formaggio magro cremoso, senza lattosio e ad alto contenuto proteico e di grassi.